Passetto di Borgo

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Passetto di Borgo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRoma
CircoscrizioneMunicipio I
QuartiereRione Borgo
Informazioni generali
TipoPassaggio segreto
Lunghezza0.8 km
Mappa
Mappa di localizzazione: Roma
Passetto di Borgo
Passetto di Borgo
Coordinate: 41°54′12″N 12°27′42″E / 41.903333°N 12.461667°E41.903333; 12.461667
Il Passetto visto dal basso
Sopra il Passetto, andando verso Castel Sant'Angelo

Il Passetto di Borgo (er Coridore in romanesco) è un passaggio pedonale sopraelevato lungo circa 800 m[1] che collega il Vaticano con Castel Sant'Angelo a Roma. Scopo del Passetto di Borgo era quello di permettere al Papa di rifugiarsi nella mole adrianea in caso di pericolo e allo stesso tempo avere un bastione che permettesse un miglior controllo del Rione.

Storia[edit | edit source]

Il Passetto, che dal Palazzo Apostolico Vaticano raggiunge Castel Sant'Angelo al bastione di San Marco, fu fatto costruire nel 1277 da Niccolò III in un tratto delle Mura Vaticane durante alcuni lavori di restauro dovuti al cattivo stato delle stesse, sfruttando preesistenze dell'epoca dell'assedio di Totila (546) e della Civitas Leonina (848-852).

Nel 1494 la struttura permise a papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) di rifugiarsi a Castello durante l'invasione di Roma delle milizie di Carlo VIII di Francia.

Nel 1527 anche papa Clemente VII (Giulio de' Medici) si rifugiò a Castel Sant'Angelo tramite il Passetto durante il Sacco di Roma effettuato dai lanzichenecchi di Carlo V.

In occasione del Giubileo del 2000 il Passetto, come altre opere architettoniche, fu rimesso in funzione. Oggi è possibile visitarlo solo con visita guidata.

Collegamenti[edit | edit source]

È raggiungibile dalla stazione Ottaviano.

Note[edit | edit source]

  1. ^ Passetto di Borgo, su castelsantangelo.beniculturali.it. URL consultato il 16 settembre 2017.

Bibliografia[edit | edit source]

  • Cesare D'Onofrio, Castel Sant'Angelo e Borgo tra Roma e Papato, Romana Società Editrice, Roma, 1978.
  • Mark Di Fiume, Sogno nel Passetto?, Ballo Editrice, Bologna, 2000.

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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